Lo scautismo giunse in Italia, agli inizi del 1910, importato da Sir Francis Vane, un ufficiale inglese già collaboratore, agli esordi del Movimento, del fondatore Lord Robert Baden-Powell.
Ai Bagni di Lucca, assieme al maestro Remo Molinari, egli creò i Ragazzi Esploratori Italiani (REI) dando vita al primo reparto scout italiano. Il 7 novembre 1910, presso la tenuta di San Rossore, presentò i novelli scout al Re d’Italia, il quale valutò positivamente l’iniziativa.
L’episodio fu riportato dalla stampa nazionale, accendendo la curiosità di James Spensley e di Mario Mazza (entrambi già impegnati in opere educative) che invitarono il baronetto a Genova, dove presentò il nuovo metodo educativo attraverso una conferenza all’oratorio di San Filippo, in Via Lomellini.
Le personalità invitate, entusiasmate dalla proposta, s’impegnarono subito allo sviluppo locale dell’iniziativa, ottenendo il chiostro della chiesa di Sant’Agostino (sconsacrata dopo l’occupazione napoleonica) quale sede operativa.
Dopo alcuni anni, a causa di differenti interpretazioni inerenti all’applicazione pratica del metodo, le realtà scout genovesi divennero ben tre:
– buona parte dei Ragazzi Esploratori rimase in Sant’Agostino con il dottor James Spensley;
– una parte, con Mario Mazza, rifondò, presso il chiostro della basilica di Santa Maria delle Vigne, la Iuventus Iuvat (associazione pedagogica precedentemente sperimentata dal Mazza stesso) che, nel 1913, si trasformerà in Ragazzi Esploratori Cattolici Italiani (RECI) ed in seguito (1916) confluirà nell’Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI);
– un’altra, sotto la direzione di Ottavio Reghini, diede vita ad un’iniziativa laica nel Ricreatorio “Victor Descalzi”, presso il Teatro Nazionale (proprio di fronte a Sant’Agostino) denominata Ricreatorio Descalzi Ragazzi Esploratori (RDRE). In seguito, Ottavio Reghini coadiuvato da altri dirigenti, metterà le basi in Liguria per lo sviluppo del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI) fondato a Roma, da Carlo Colombo, nell’ottobre 1912.
Va notato che Spensley, pur continuando ad operare come REI, collaborò attivamente anche con le nascenti Sezioni CNGEI liguri, infatti, sulla ” Guida cittadina e regionale ” edita dai genovesi F.lli Pagano, si trovano informazioni dimostranti che egli contribuì alla costituzione delle Sezioni di Genova e Savona.
Documenti presenti presso il Centro Studi e Documentazione Scout “Mario Mazza”, attestano che, ancora nell’estate del 1913, gli scout CNGEI di Genova e Rapallo parteciparono ad un campo regionale in località Creto (Ge), organizzato dai REI del Dottor Spensley.
All’inizio della 1° Guerra Mondiale (1914/1918) Spensley, medico inglese, si arruolò nella Sanità dell’esercito britannico.
Egli morirà, prigioniero, a Magonza, nel 1915, e si presume che, viste le precedenti attività affiancate, i suoi Ragazzi Esploratori siano confluiti nel CNGEI. La sezione GEI genovese, dal 1913 al 1927 arrivò a contare 8 Gruppi, raggiungendo i 700 iscritti.
I Gruppi, erano così distribuiti sul territorio: Genova 1 nel centro storico, Genova 2 zona Principe, Genova 3 zona Marassi, Genova 4 zona Albaro, Genova 5 Sestri Ponente, Genova 6 Val Bisagno, Genova 7 Centro Città, Genova 8 Quinto-Nervi; esisteva inoltre un reparto di scout marini (ora chiamati nautici) che avevano sede alla Foce e disponevano, sulla vicina spiaggia di Punta Vagno, di 6 scialuppe donate dalla Marina Militare.
I Giovani Esploratori Italiani sono da sempre costantemente disponibili ad impegnarsi, insieme alla Croce Rossa Italiana ed alla Protezione Civile, in servizi sociali a favore delle comunità in situazioni disagiate: dai terremoti (Lunigiana 1920, Friuli 1976, Irpinia 1980, Umbria 2009, etc.) alle alluvioni (Polesine 1951 + varie occasioni in Genova e basso Piemonte, etc.)
Tentando di citare coloro che lasciarono una traccia significativa tra le nostre fila, si corre sempre il rischio di dimenticare qualcuno, comunque, dopo Ottavio Reghini (primo Commissario di Sezione del GEI genovese), bisogna ricordare:
– Giuseppe Baudoin che, agli inizi, riuscì a diffondere il CNGEI in molte località della Liguria;
– i fratelli Welisch che si impegnarono entusiasticamente nella “classe novizi” (fase nascente del Lupettismo);
– Carlo Vitale (consocio della ditta Wax & Vitale, importatrice del Whisky Johnnie Walker) ucciso dai tedeschi durante un rastrellamento nel porto di Genova, che dal 1921 guidò con responsabile competenza gli scout marini al Varignano (SP).
Nel periodo bellico 1940/45 la famiglia genovese dei GEI, ovviamente ridotta al silenzio, fu colpita da altri lutti, tra cui i fratelli Diamante, israeliti, che non tornarono dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti. Molti si impegnarono nella Resistenza, tra cui Arrigo Forti che fu staffetta partigiana nella zona di Firenze.
Con il ritorno della Pace, gli scout genovesi ripresero l’attività; già nel maggio 1945, una prima circolare annunciava la volontà di far risorgere la Sezione CNGEI. Nel 1947, alcuni GEI di Genova parteciparono, a Moisson (F), al “Jamboree della Pace” (non abbiamo documenti che attestino l’ufficialità della partecipazione, ma esistono fotografie comprovanti la visita).
Erano tempi un po’ confusi, ma appassionanti! Il primo Commissario del dopoguerra fu Giuseppe Sciacchitano (ossia, colui che ricopriva la stessa carica allo scioglimento del 1927) che, con il Commissario Regionale Giorgio Levi Altaras e il Capo Reparto Giuseppe Puppo, ricominciò l’attività CNGEI.
Questo periodo fu caratterizzato da fasi alterne, comunque fu certamente ricco d’entusiasmo.
Da sottolineare la generosa donazione (avvenuta nel 1949) da parte della Contessa Dorothy Carey in Gigliucci, la quale (anche grazie all’ottimo rapporto instaurato da Orazio Sommi) donò al CNGEI le case di Monte Becco e CaduPin, a Sori, ove ebbe origine la Scuola Capi Nazionale al servizio di CNGEI e UNGEI.
Impresa ardita fu anche il viaggio dei fratelli Rovida (Rover del Genova 1) che, nel 1952, raggiunsero Capo Nord in Lambretta!!!
Tra il 1945 e il 1952 la Sezione CNGEI di Genova riuscì a ricostituire i Gruppi Genova 1, Genova 2 e Genova 3, però, sfortunatamente, affrontò alcuni tracolli (nel 1953/54 e nel 1962/63) con conseguente chiusura totale delle Unità.
Nel dicembre 1963, Agostino Volta (proveniente da Chiavari), con “quattro gatti”, ripartì con la fondazione del reparto Genova 8 di Nervi; in seguito furono ricostituiti nell’ordine i seguenti Gruppi: dapprima il Genova 2, anni dopo il Genova 4, poi il Genova 5, il Genova 1, il Genova 3, il Genova 6, i nautici del Genova 8 ed un “momentaneo” Genova 9.
Non bisogna dimenticare la parentesi sperimentale che diede vita al Genova 7, composto dalla temporanea fusione dei Gruppi Ge1, Ge2 e Ge4 in un momento di particolare crisi organizzativa. Attualmente i Gruppi genovesi sono: Genova 2, Genova 3, Genova 4, Genova 5 e Genova 8.
In tutti questi anni la Sezione genovese ha cercato di diffondere il CNGEI anche attorno a se stessa, stimolando l’apertura di vari Gruppi scout quali: Chiavari, Lavagna, Arenzano, Savona, Sanremo e Serravalle Scrivia; purtroppo, buona parte di queste realtà non sono più attive.
Parallelamente al CNGEI, già dal 1912, esisteva l’Unione Nazionale Giovani Esploratrici Italiane (UNGEI), quale rappresentante del Guidismo laico (una componente femminile cattolica vedrà la luce solo nel 1943, con l’avvento dell’Associazione Guide Italiane – AGI).
Si conserva scarsa documentazione sulla storia genovese dell’UNGEI, comunque, agli inizi degli anni ’60, è confermata la presenza di un reparto femminile in Corso Torino e di alcune Primule che si riunivano in Via Bottini (ora Via Bainsizza).
Nei primi anni ’70, in una casetta nel verde di Borgoratti, aveva sede un Reparto femminile composto da due Pattuglie (Manguste e Camosci) insieme alla Compagnia Scolte “Edelweiss” guidata da Giusy Acerenza; occorre però rimarcare che le attività più importanti erano comunque costantemente affiancate alla componente maschile del CNGEI.
La parte femminile laica ebbe un consistente sviluppo numerico, su tutto il territorio nazionale, soltanto dopo la fusione delle due associazioni (CNGEI e UNGEI), avvenuta nel 1976.
Si ringraziano Mauro Cresta e il centro studi Mario Mazza per questo articolo.